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top 50 delle aziende più ricche, nomi per il futuro sindaco di Agrigento e mappa dei luoghi per scambisti – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni














Esportano le eccellenze agroalimentari dell’Agrigentino in tutto il mondo, oppure offrono beni e servizi essenziali. Calogero Giuffrida per Dossier ha stilato la classifica delle top 50 imprese, sulle 40.756con sede legale in provincia, che hanno il fatturato più alto. Tra queste, anche l’Aica, ossia l’azienda consortile che gestisce il servizio idrico in 33 Comuni. Ma è la Rocchetta Srl, con sede legale a Licata, che ha oltre 80 punti vendita ad insegna PaghiPoco, la più ricca: nel 2023 ha fatturato 226.416.027 euro. E al gruppo Rocchetta fa capo anche la Grd, società consortile con sede a Favara che opera nella produzione all’ingrosso del settore alimentare, che ha 204.224.433 euro.

Ad Agrigento, anche se le amministrative sono ancora lontane perché saranno nel 2026, si pensa già al post Micciché. Dossier, la sezione di inchieste e approfondimenti di AgrigentoNotizie, è riuscito a tracciare i tre scenari politici che si apriranno nei prossimi mesi. Tante le variabili da considerare per avere un quadro definitivo, ci spiega Gioacchino Schicchi, ma al momento sono otto i nomi che si fanno in città. E proprio tra questi potrebbe esserci quello del futuro sindaco. Alcuni potrebbero anche scomparire dalla scena, mentre altri, strada facendo, riusciranno anche a imporsi. 

Gerlando Cardinale ha invece dato un occhio al volto trasgressivo di Agrigento. Nascosto ma non troppo. Per Dossier, dopo diversi approcci online e brevi trattative telefoniche o sui social, ha tracciato la mappa dei parcheggi e dei luoghi per scambisti in città e in provincia. Un viaggio – che verrà raccontato in due diverse puntate – nel mondo a luci rosse: dal fugace incontro dentro le auto nei piazzali alle esperienze al chiuso, in case o in strutture ricettive. A infiltrarsi, anche delle “mercenarie”.

Dossier ha raccontato anche i retroscena dell’inchiesta avviata dai carabinieri dopo l’incendio al centro di stoccaggio rifiuti della Omnia. Un falò, che ha tenuto per mesi Licata nell’incubo inquinamento, appiccato per 100 euro dopo aver fumato crack. Tre gli arresti, 14 complessivamente gli indagati. Dalle intercettazioni è emerso uno spaccato di microcriminalità fatta di furti, estorsioni, pestaggi e perfino di un tentato omicidio a Campobello di Licata e a Ravanusa Criminali spiccioli ma assai pericolosi che, alla fine, hanno finito per accusarsi fra loro. Nulla si sa però ancora dei mandanti. 

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Agrigento è al primo posto in Italia per gli ettari di campagne e aree verdi andati in fumo: circa 5.000 soltanto tra gennaio e luglio 2024. Su 43 comuni, 17 non si sono dotati del catasto degli incendi istituito, con legge dello Stato, per far rispettare i divieti imposti nelle zone colpite dai roghi. Chiara Billitteri, analizzando i dati, ha dimostrato che non solo il catasto degli incendi è poco adottato, ma anche laddove viene istituito le informazioni sono spesso inesatte. Così nelle aree date a fuoco si continua a pascolare e costruire, in barba ai divieti imposti dalla legge come quello di cambio di destinazione d’uso dei terreni bruciati per 15 anni e di raccolta dei prodotti del sottobosco per 10. 


A Sciacca è invece fuga dalla pesca: il 50% degli armatori è pronto a rottamare i pescherecci e a incassare gli incentivi del bando europeo Feampa che offre indennizzi. Massimo D’Antoni per Dossier ha fatto il punto sul numero di istanze presentate ed ha raccolto in video gli sfoghi dei pescatori e consulenti aziendali che vogliono cambiare vita perché si sentono vessati dalle istituzioni. 






















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