Proprio così come i tifosi lo sognano da una vita. Con gli spalti appiccicati al campo, interamente coperto, da oltre 10mila posti. O, per dirlo con le parole usate dall’amministrazione comunale “di nuova generazione, attrezzato, sicuro e funzionale, ad alte prestazioni energetiche”. Ormai da più di un anno a Rimini si parla del nuovo ’Romeo Neri’. Un progetto ’figlio’ di due proprietà: partito nel mese di maggio del 2023 nell’era Alfredo Rota, grazie alla caparbietà del dg Franco Peroni e proseguito nell’attuale era della presidentessa Stefania Di Salvo. Con un denominatore comune, Antonio Ciuffarella, ’padre’ di Aurora Immobiliare, che quel progetto lo ha presentato un anno e mezzo fa a Palazzo Garampi con la vecchia dirigenza per poi abbracciarlo anche con la nuova. Tanto che oggi si sta per arrivare, dopo diversi step, alla conclusione della prima tappa di un lungo cammino. A giorni, infatti, quel progetto verrà inserito nel programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027, atto che sarà votato in consiglio comunale a ottobre. Se approvato, entro 60 giorni, Aurora e Rimini dovranno presentare il progetto di fattibilità tecnica ed economica. Questa la seconda fase che si chiuderà con un’altra conferenza dei servizi, stavolta non preliminare ma decisoria. Da lì il bando (al quale potrà partecipare chiunque), l’aggiudicazione e l’inizio dei lavori. Iter lungo, dicevamo, e tanti i ’giocatori’ chiamati a dettare l’ultimo passaggio. Tante le questioni che dovranno essere approfondite di quell’investimento da 40 milioni di euro. Insomma, presto, si entrerà nel vivo della ’trattativa’ per avere a Rimini, dopo decenni, uno stadio degno di questo nome. Per quanto se ne sa, a oggi, il progetto prevede la ristrutturazione con demolizione dell’attuale impianto di Piazzale del Popolo andando ad aumentare la capienza fino 12.200 posti tutti coperti. Le opere di demolizione, che interesseranno le tribune distinti est, ovest ad eccezione di alcune parti, la pista di atletica oltre allo smontaggio delle tribune temporanee metalliche poste nelle curve nord e sud, permetteranno la creazione do uno stadio di forma rettangolare che migliori la visione degli eventi sportivi dalle curve. La proposta prevede cinque settori (tribuna principale e vip, curva per la tifoseria locale, tribuna distinti, curva ospite, settore D tra distinti e curva ospite) con accessi e uscite indipendenti, ognuno dotato di punti ristoro, dei servizi igienici e punti di primo soccorso. Un intervento capace di rendere il ’Neri’ di oggi, un domani, un luogo dedicato allo sport e al tempo libero, “in grado di essere utilizzato – hanno più volte specificato dal Comune – sette giorni su sette e 365 giorni all’anno, grazie alla presenza di spazi sportivi multidisciplinari, un centro per la medicina sportiva, spazi per il fitness e il wellness, baby parking, foresteria, oltre a spazi direzionali e commerciali”. Il ’dov’era com’era’ prevede naturalmente che la facciata monumentale resti lì, al suo posto, restaurata. Non solo spalti, terreno di gioco, facciate storiche. Infatti, il progetto mette in campo anche la riorganizzazione del verde che circonda lo stadio e la riorganizzazione di aree pedonali e piste ciclabili. E i parcheggi? Un nodo da snodare. L’ultima idea è quella di ricavare i posti auto (500 o giù di lì) su via Lagomaggio (sotto la ’zona’ della Curva Est) e in prossimità di via Fantoni.
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