Le coltivazioni illegali di cannabis si stanno rivelando un enorme problema anche e soprattutto per il funzionamento della rete elettrica.
Il problema del consumo di energia non è certo una novità, ma negli ultimi anni sta assumendo contorni sempre più complessi. Alcune attività illecite, che in apparenza potrebbero sembrare limitate a certi settori, stanno mostrando un impatto significativo su infrastrutture essenziali come le reti elettriche. A questo si aggiungono le conseguenze per la sicurezza, sia degli impianti stessi che dei cittadini che vivono nelle zone circostanti.
Le aziende energetiche, che devono garantire un servizio affidabile e continuo, si trovano così a fronteggiare nuovi tipi di sfide. La lotta contro i furti di energia non è una novità, ma oggi diventa sempre più sofisticata e pericolosa. La crescita di particolari tipi di crimine, collegati all’uso intensivo di elettricità, richiede interventi rapidi ed efficaci per evitare danni su larga scala. Questo tipo di attività, che mette a rischio l’integrità della rete, ha conseguenze pesanti non solo per le aziende, ma anche per la qualità del servizio offerto.
Gli impatti non si limitano al furto di energia. Dietro a questo fenomeno si celano organizzazioni che sfruttano impianti abusivi, spesso situati in aree residenziali, creando così seri pericoli per la popolazione. I rischi di sovraccarico e manipolazione delle reti elettriche non regolamentate possono portare a situazioni critiche come incendi o incidenti letali. Questo rende la situazione ancora più delicata, costringendo le autorità a intervenire non solo per il recupero delle risorse, ma anche per garantire la sicurezza pubblica.
Il fenomeno richiede una maggiore attenzione anche da parte delle forze dell’ordine, che spesso devono intervenire insieme ai tecnici durante le operazioni di disconnessione. Gli impianti abusivi, infatti, sono gestiti da organizzazioni criminali che non si fermano davanti a minacce e violenze per proteggere i propri interessi.
Un aumento allarmante degli allacciamenti illegali
Secondo le informazioni riportate recentemente, il numero di allacciamenti illegali a reti elettriche continua a crescere in modo significativo. Endesa, una delle principali aziende energetiche, ha riportato un aumento del 14% rispetto all’anno precedente. Questo incremento si riflette anche nelle frequenti operazioni di disconnessione degli impianti abusivi, che stanno diventando una parte sempre più rilevante dell’attività aziendale. Si parla di ben sette disconnessioni al giorno, solo durante la prima metà del 2024.
In Catalogna, una delle aree più colpite, si registrano in media 16 operazioni di disconnessione a settimana, un numero che sottolinea quanto il fenomeno sia diffuso. Il dato che emerge è allarmante, poiché il consumo illegale di energia non solo incide sui costi aziendali, ma mette a rischio la stabilità della rete stessa, causando guasti frequenti.
Consumo e impatti sulla rete
Le piantagioni illegali, soprattutto quelle indoor, sono vere e proprie “divoratrici di energia”. I dati di Endesa sono chiari: queste attività consumano una quantità enorme di energia, pari a 141 milioni di KWh, sufficiente a rifornire oltre 40.000 abitazioni. Questo fenomeno rappresenta circa il 35% dell’energia totale frodata dalla rete. Non solo, la manipolazione abusiva delle reti ha già causato diversi incendi nei centri di trasformazione, rendendo evidente quanto sia pericoloso il fenomeno.
Il problema, inoltre, non si limita agli incendi. Le sovraccariche causate da questi allacciamenti illegali mettono sotto pressione costante l’intera rete elettrica, compromettendo la qualità del servizio nelle aree limitrofe e causando frequenti blackout. Le conseguenze non ricadono solo sulle compagnie elettriche, ma anche sugli abitanti delle zone colpite, che subiscono interruzioni di corrente e vivono in un clima di insicurezza a causa del rischio di incidenti elettrici. Le autorità e le aziende come Endesa, quindi, sono chiamate a intervenire con urgenza per arginare un problema che minaccia non solo le risorse energetiche, ma anche la sicurezza delle comunità.
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