Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday
Si è tenuto ieri a Palazzo Branciforte, sede delle Fondazione Sicilia, il convegno “Zone economiche speciali, fisco e sviluppo” tema a cui è dedicato il 74esimo congresso nazionale dell’Associazione nazionale tributaristi italiani che si tiene nel capoluogo siciliano dal 12 al 14 luglio ed è organizzato dalla Sezione Sicilia occidentale dell’associazione guidata dall’avvocato Alessandro Dagnino Articolato su più panel di confronto, il convegno ha visto intervenire il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e l’assessore alle attività produttive Edy Tamajo.
Presenti alle tavole rotonde numerosi tra professionisti, accademici e autorità tra cui il commissario della Zes Sicilia occidentale, Carlo Amenta, e il suo omologo competente per l’Abruzzo Mauro Miccio. La decisione di dedicare i lavori del congresso alle zone economiche speciali viene spiegata dal presidente nazionale dell’Anti, l’avvocato Gaetano Ragucci. “A livello legislativo, la scelta di puntare sulle Zone economiche speciali – spiega il presidente Ragucci – rappresenta una scelta significativa rivolta non solo alle attività produttive ma anche a sostegno della coesione sociale. Rafforzano il principio di legalità nelle attività e determinano delle ricadute vantaggiose per tutta la popolazione”.
“Le Zone economiche speciali sono una grande opportunità per lo sviluppo del Mezzogiorno e in particolare per lo sviluppo della nostra Isola”, afferma il presidente dell’Anti Sicilia occidentale, avvocato Alessandro Dagnino che aggiunge: “Le Zes si articolano infatti non soltanto attraverso agevolazioni fiscali che sono sicuramente di grande interesse per l’attrazione di investimenti esteri ma anche nella semplificazione amministrativa. Sappiamo, infatti, che la burocrazia è uno dei grandi problemi che ostacola lo sviluppo di grandi imprese. Lo sviluppo economico può ottenersi attraverso tre modalità: per crescita diretta delle imprese, per aggregazione tra imprese esistenti nel territorio o per attrazione. Le Zes – conclude Dagnino – sono certamente uno strumento indispensabile per favorire la terza modalità di sviluppo del territorio. Dobbiamo ripetere solamente l’esperienza positiva avvenuta in altre parti del mondo”.
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